Se i contagi del COVID-19 si avvicineranno sempre più alla curva della mutazione genetica MTHFR, i più colpiti saranno Italia, Stati Uniti, Ispanici, Canada a seguire Francia, Gran Bretagna, Australia, Giappone, ecc. ultimi in coda, Germania. Stati Uniti di colore, Africa Sub-Sahariana, confermando la correlazione fra MTHFR e Virus.
Ogni giorno che passa giungono i dati da ogni Nazione sul COVID-19, questi si avvicinano sempre più al grafico dello studio svolto sulla mutazione genetica MTHFR in rapporto alle razze nel mondo, studio realizzato dalla Johns Hopkins scuola Università di Medicina, sezione di igiene e salute pubblica, pubblicato nel 2000 sul giornale American of Epidemiology.
Lo studio riguardava l’enzima 5,10-metilenetetraidrofolato reduttasi (MTHFR) che è coinvolto nel metabolismo dei folati. Il gene MTHFR si trova sul cromosoma 1 (1p36.3) descritti su due alleli più studiati per la salute, l’allele C677T e l’allele A1298C. Nello studio, attraverso diversi grafici, si evidenzia la frequenza della popolazione quale portatore della mutazione citata. La sua presenza non permette l’assorbimento dei folati. In poche parole qualsiasi integrazione alimentare facciamo, l’enzima MTHFR non riesce a convertire in forma attiva i folati, poiché non possono essere resi attivi a causa della stessa. (La mutazione è presente anche nel pannello genetico della Trombofilia). In materia vi sono diversi testi, nei quali si evidenziano tante altre patologie comuni: diabete, ipertensione, cardiovascolari e circolatori, astio-articolari, depressione, ecc.
Vi sono diverse correlazioni con il COVID-19 ad esempio: nella donna sembra che il virus attecchisce con meno facilità, forse perché durante la sua vita ha sempre incrementato acido folico, vitamina D, Vitamina C per svariate motivazione e in fase di gravidanza, evitando la pericolosità dell’iperomocisteina o quella delle trombosi alla placenta, ecc..
Omocisteina (HcY), un killer silenzioso e sottovalutato, isolata per la prima volta dall’urina nel 1933 da Buts e de Vigneaud che nel 1955 ricevette il premio nobel per la biochimica. E’ un metabolita intermedio molto reattivo per il catabolismo della metionina, aminoacido essenziale contenente zolfo introdotto attraverso l’assunzione di alimenti come ad esempio, la carne, i latticini, i legumi e le uova. Nel 1969, il dottor Kilmer McCully, descrisse la patologia vascolare in pazienti affetti da Omocistinuria, evidenziando per la prima volta che tHHcy era una probabile causa scatenante per la malattia vascolare.
Per gli addetti ai lavori è facile intuire e documentarsi in merito a queste correlazioni che possono migliorare in ogni direzione la situazione d’emergenza per il COVID-19 e forse salvare vite umane, aumentando le barriere di difesa, non solo a coloro che hanno questa mutazione che non lo sanno, ma anche a d altri. Tale mutazione potrebbe essere il terreno fertile per il COVID-19, vista la curva dello studio che combacia sempre più con i dati pandemici in incremento. La percentuale che si basa sempre in relazione alla razza, potrebbe a toccare anche il il 50% della popolazione, un rialzo significativo lo vediamo anche in modo regione per regione del dato Italiano fra Nord e Sud, evidenziato nello studio citato sulla mutazione.
L’introduzione dell’acido folico attivo nella formula N5-metiltetraidrofolato di Calcio oppure L-5-MTHFR sono le formule attive benefiche, a differenza di altre tipologie di folati, che nel caso specifico non riescono a passare ed essere convertite. L’acido folico attivo unito alla Vitamina C ed anche principalmente al Glutatione, quale nutriente per il sistema immunitario a produrre i linfociti e bloccare i radicali liberi, fanno superare il blocco nel ciclo di Krebs, creando un ponte, tale blocco è ostacolato ulteriormente anche dai metalli pesanti (Cadmio, Piombo, Mercurio, Alluminio) a causa dell’inquinamento ambientale, che aggravano tutto la situazione anche in soggetti senza mutazione a loro volta collegate alla proliferazione delle varie malattie citate fino ad arrivare ad eventi tumorali. Anche il fattore ambientale, citato/collegabile al COVID-19 aggiunge un tassello alla tesi. Quindi questi tre elementi non solo riattivano il ciclo di Krebs, ma disintossicano man mano la persona dai radicali liberi e dai metalli pesanti.
La composizione farmaceutica esposta, già esiste nella farmacopea italiana, ma nessuno fino ad ora ha mai correlato in modo così approfondito il tutto, poichè conoscendo la porta dove attecchisce il virus posiamo giocare d’anticipo per tentare di abbassare il contagio.
Altro dato che arriva è che i vari farmaci, anche quelli più comuni come il Paracetomolo, atipiretici e analgesici, i derivati cortisonici, Broncodilatatori, Calcio antagonisti, Anti-infiammatori, Antidepressivi SSRI, Farmaci Anti-Ulcera, Antibiotici di vario genere, la lista è lunga, sottraggono le varie vitamine ed in particolr modo Vitamina D, Vitamina C, Acido Folico, Glutatione. (Tutti gli effetti collaterali sono sempre evidenziati nei foglietti illustrativi), L’acido Folico non è tossico per l’uomo anche se preso a dosi molto superiori a quelle terapeutiche. (bollettivo anno XI – N.2 2004- AIFA).
“Preciso nuovamente che l’acido folico per coloro che hanno la mutazione MTHFR quello giusto è quello attivo e non altri per esperienza diretta”
Questo significa che insieme ai vari farmaci per aiutare i pazienti da COVID-19 necessita, probabilmente, una supplementazione di acido folico ATTIVO, formula N5-metiltetraidrofolato di Calcio oppure L-5- MTHFR , Vitamina C, Glutatione, Vitamina D, ecc.
In modo che i medici pur facendo tutto quello che è possibile, con i mezzi disponibili, per abbassare la temperatura, le infiammazioni, non debbano stare male perché non sono riusciti a salvare la persona e che dopo poche ore è morta.
Tutti gli elementi raccolti sono stati inseriti in un algoritmo predittivo, denominato Teoria dei Codici, per trovare come il virus accede e si attacca alle cellule dell’uomo per individuare il terreno di attecchimento del COVID-19, i risultati algoritmici portano all’MTHFR.
ULTERIORI CORRELAZIONI
Con riferimento allo studio pubblicato su The Lancet, nel quale si evidenzia il valore elevato a livello ematico del D-Dimero, superiori a 1 μg/mL. (un marcatore per la coagulazione), riscontrato in diversi soggetti positivi al COVID-19 con problemi di coagulazione nel sangue ricoverati presso gli ospedali di Wuhan, in Cina.
Il D-dimero è uno dei frammenti proteici prodotti in seguito alla degradazione dei coaguli presenti nell’organismo. Normalmente non è rilevabile a meno che non vi siano in corso formazioni conseguenti a degradazione di coaguli. In questi casi la quantità di D-dimero presente all’interno del circolo sanguigno può aumentare. L’omocisteina presente nel sangue e nelle urine può essere libera, sotto forma di dimero o legata alle proteine.
Altri elementi riscontrati sono: l’aumento dei linfociti. I linfociti producono immunoglobuline (anticorpi) o tossine in grado di indurre la distruzione delle cellule batteriche o le cellule riconosciute come estranee all’organismo (attività detta citotossica-killer). Possono anche produrre molecole (citochine o interleuchine) che stimolano l’attivazione e la proliferazione di altri linfociti o richiamano in sede di infezione altre cellule coinvolte nella risposta immunitaria come i macrofagi o i neutrofili.
L’aumento dell’interleuchina-6/(IL-6) è il biomarcatore per le malattie croniche, fra cui infezioni virali, batteriche, neoplasie ematologiche, patologie infiammatorie croniche, ipersensibilità nei confronti dei farmaci, ecc.
Infezioni virali->patologie infiammatorie->Interleuchina-6->Mutazione genetica G-634C-G-174C
Inoltre è stato rilevato anche l’aumento della concentrazione di Tropina 1 ad alta sensibilità (marcatore per l’infarto). La Tropina: proteina ad alto peso molecolare costituita da tre subunità (TnC, TnT,TnI). La TnC è localizzata nel muscolo cardiaco e scheletrico, ed è deputata a legare ioni di calcio; la TnT, con funzione legante la Tropomiosina, e la TnI con funzione inibitoria, sono presenti esclusivamente nel muscolo cardiaco rappresentando i marcatori più sensibili e specifici per il riconoscimento del danno miocardico.
Tutti questi elementi erano comuni nella grave malattia da COVID-19, valutata prima del 31 gennaio negli ospedali cinesi, differenze emerse tra quelli guariti e quelli deceduti. Alla luce di questi dati, collegabili alle mutazioni MTHFR, ecc. la maggiore mortalità potrebbe essere dovuta in coloro che hanno ereditato una o più mutazioni mai evidenziate prima.
Di fatti essa non ha specifici sintomi di per sé, ma provoca molteplici patologie, che i medici, la maggior parte, non sanno nemmeno di tali correlazioni, legate a diverse patologie e comunque non tutti riescono a realizzare correlazioni logiche di predittività matematiche in base a tela Teoria.
L’esame del D-Dimero, viene eseguito in particolari casi: quando una giovane è in trattamento con contraccettivi, quando in un malato si ipotizzano trombosi o embolie, quando si presentano difficoltà respiratorie gravi con forte tosse, sintomi che ricordano l’embolia polmonare, ma anche in presenza da infezione da Coronavirus, ed è qui che è scattato l’ulteriore collegamento, in relazione all’omocisteina e alle patologie correlate.
APPROFONDIMENTI
In tempi lontani dal CORONA VIRUS stavo approfondendo e divulgando informazioni scientifiche di studi fatti sull’importanza delle mutazioni genetiche, del sistema immunitario, delle vitamine naturali appropriate, correlate a diverse patologie. Con l’avvento del COVID-19, man mano che le notizie e gli eventi si sono presentati quelli validi sono stati filtrati, utilizzando l’elemento correlabile, messo insieme a tutti gli altri possibili. Tutti gli elementi raccolti sono stati confrontati, arrivando ad una tesi che tende ad una speranza matematica. Grazie all’utilizzazione di un algoritmo predittivo, denominato Teoria dei Codici, è stato possibile far collimare i vari elementi elaborati, andando sempre più a stringere il campo, per trovare come il virus accede e si attacca alle cellule dell’uomo, attraverso l’algoritmo citato in forma di calcolo e non in forma statistica, confrontandoli agli studi scientifici raccolti, al fine di tracciare un’ipotesi, un nesso, la moda, tra le varie notizie, le quali a prima vista non evidenziavano nessuna correlazione con il COVID-19 per individuare il suo accesso, il terreno di attecchimento, la sua virulenza, sull’uomo.
La ricerca predittiva come sgià specificato, ha fornito un solo ed unico collegamento: la mutazione genetica conosciuta come MTHFR ove il COVID-19 si attacca a livello genetico ed uccide.
A dimostrazione che tutto combacia, con gli elementi tratti da ricerche scientifiche consolidate, ma che nessuno ha pensato di correlarle con una funzione matematica, mai prima di oggi creata o scoperta.
E bene, si è detto che le donne sono meno attaccate dal virus, la motivazione è che la donna utilizza maggiormente l’acido folico durante la gestazione, elemento fondamentale per la mutazione genetica MTHFR, proteggendo lei ed il bambino che sta nascendo.
Altro elemento correlato ci viene dal danno che i farmaci hanno sulla diminuzione ed il sequestro di vitamine, minerali ed acido folico producendo un abbassamento delle nostre difese, bloccando ogni nostra risposta ad aggressioni esterne:
- Derivati cortisonici come il prednisone, il triamcinolone, utilizzati per trattare malattie allergiche, immunologiche, infiammatorie e oncologiche, diminuendo le riserve di calcio, magnesio, acido folico “vitamina B9”, potassio, selenio, vitamina C e vitamina D.
- I farmaci più comuni come l’aspirina, diminuiscono le riserve di acido folico, ferro, potassio, sodio e vitamina C. Il paracetamolo abbassa il livello di glutatione, un importantissimo antiossidante per i radicali liberi, nutriente per il sistema immunitario per produrre “i soldati” per difenderci.
- Pillola anticoncezionale, Broncodilatatori, Calcio antagonisti, Anti-infiammatori, Antidepressivi SSRI, Farmaci Anti-Ulcera, Antibiotici di vario genere, la lista è lunga. Tutti questi sequestrano le nostre riserve ogni giorno a partire dall’acido folico, B12, il glutatione, la vitamina C, D, E il gruppo B.
Questo dato scientifico crea, a partire dall’acido folico, un danno nel ciclo di Krebs, del quale è coinvolto in prima persona l’enzima MTHFR, successivamente la mutazione genetica MTHFR.
Il ciclo di Krebs ricordiamo è il principale incrocio la “fabbrica” del complesso sistema delle vie metaboliche, implicato non solo nella degradazione ma anche nella produzione di energia, nella sintesi delle biomolecole ciclo che prende il nome dal suo principale scopritore, l’inglese Hans Adolf Krebs (1900-1981).
Inoltre le biomolecole sono quei composti chimici di fondamentale importanza per il corretto funzionamento degli esseri viventi. Alcuni esempi di biomolecole: i lipidi, le vitamine, i carboidrati, i fosfati, gli ormoni e i neurotrasmettitori, composti essenzialmente da carbonio e idrogeno, assolvono a vari compiti. Oltre a Carbonio e idrogeno, le biomolecole contengono spesso altri elementi, quali l’ossigeno, l’azoto, il fosforo e lo zolfo, ecc.
Tutti questi elementi comuni nella grave malattia da COVID-19 hanno un unico denominatore l’Acido folico, Mutazione Genetica, Enzima MTHFR.
In tempi meno sospetti, visti gli studi sulle sequenza numeriche dettate dalla Natura, stavo elaborando un progetto per realizzare composizioni di fitoterapici galenici naturali a sequenza matematica, che agissero sui vari disagi quotidiani cronici, correlarti alle mutazioni genetiche, all’inquinamento globale, ai cambiamenti climatici, alla trasformazione alimentare, alle tossicità ambientali, per migliorare la precaria salute dei popoli, poiché il nostro organismo è diventato negli ultimi decenni, più vulnerabile, facilitando l’ingresso a virus e batteri che ciclicamente diventano sempre più virulenti e misteriosi.
Luigi Barone
Giornalista scientifico specializzato in Nutrizione Umana – Naturopatia – Tossicità Eco-ambientali e alimentazione – Erboristeria e fitoterapia – Psicologia sociale – Attività motorie – Scienze turistiche © riproduzione vietata luigibarone59@libero.it Cell. 3511291741 – 3341748062 – 3409250103 –
*Nota: attenzione vi sono varie forme di acido folico, occorre quella in forma attiva che supera i livelli per la trasformazione in carenza dell’enzima MTHFR.
Elenco patologie collegate alla mutazione genetica MTHFR
- Qualsiasi malattia autoimmune
- Malattie cardiache e rischio di infarto
- Leucemia
- Disordine bipolare
- Schizofrenia
- Sindrome delle ovaie policistiche
- Fibromialgia
- Diabete, tipo 1 o tipo 2
- Sindrome dell’affaticamento cronico
- Morbo di Parkinson e altri disturbi del tremore
- Malattia dell’intestino irritabile e altri disturbi intestinali
- Complicanze della gravidanza pre-eclampsia e depressione
- Malattia della tiroide
- ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività
- Sindrome di Down e disturbi del tubo neurale
- Alzheimer
- Autismo, problemi di sviluppo, specialmente nei bambini
- Perdita di gravidanza ricorrente
- Infertilità
- Cancro al Colon
Le pubblicazioni scientifiche a fine 2020 avallano le tesi intuite prima di tutti, e pubblicate in piena pandemia, inascoltate, che potevano aiutare i tanti che non ci sono più. Luigi Dr. Barone Ricercatore Nutrizionista Giornalista Naturopata
https://zenodo.org/record/4667767 zenodo.org

