In tempi non sospetti, da quelli moderni, piene d’inquinamento, virus e batteri, quando avevo all’incirca 14 anni ero a letto con l’influenza nel periodo del mio compleanno verso febbraio, tra le grida di mia madre che non stavo mai sotto le coperte, per non prendere freddo ed i richiami di mio padre, stanco di stare a letto, un pomeriggio pieno di sole e luce, di nascosto corsi verso il lungo balcone della camera, prendendo aria, luce e sole, sta di fatto che il giorno dopo la febbre era fuggita. Da queste esperienze, la passione per la ricerca e la scienza aumentava giorno per giorno fino ad arrivare ad oggi, in questo momento delicato, per la vita del nostro pianeta e i suoi abitanti.
Tra le diverse ipotesi, comportamenti, paure, errori e cautele, ho sempre sostenuto e documentato matematicamente, che le soluzioni alle svariate problematiche che arrivano sulle nostre teste sono scritte nel passato. L’aumento della consapevolezza, della conoscenza disinteressata, della lettura, lontana da conquiste egoistiche o di altro genere, come quelle economiche, sono la chiave per attivare idee e protocolli intelligenti che producono il miglior risultato possibile, una speranza matematica basata sui numeri.
Sul piano climatico, sappiamo che il caldo, l’estate, il sole, la luce diminuiscono il lavoro di virus e batteri. Di fatti dopo il periodo invernale, man mano che ci avviciniamo alla primavera, all’estate, questi cattivi amici diminuiscono e si allontanano da noi ed ogni anno arrivano sempre più virulenti.
Il caldo, la luce, gli UV, la maggiore produzione di vitamina D, dato dai raggi solari, potrebbero rappresentare degli elementi di aiuto per contrastare e rallentare, sia la penetrazione nelle cellule di virus e batteri e sia la loro proliferazione una volta entrati nelle cellule.
Considerata la complessità della materia e in base alle storie del passato, in attesa di evoluzioni si potrebbe pensare di anticipare l’arrivo dell’estate con l’abbronzatura artificiale.
Tanti dicono che il sole fa male alla pelle, ma non dimentichiamo che ci aiuta a produrre vitamina D, quindi per ottenere il migliore compromesso ed un migliore equilibrio, l’esposizione di pochi minuti a tappe, con moderazione, evitando gli eccessi, sono sicuramente gli elementi ideali per il giusto equilibro in questo delicato momento, per rallentare, diminuire virus e batteri di ogni “ordine e grado”, forse.
In realtà, studiando in modalità di approfondimento, in natura sono presenti due forme di vitamina D, la D2, la D3:
ERGOSTEROLO ( piante, lieviti, ecc.) à ERGOCALCIFEROLO ( vitamina D2)
7-DEIDROCOLESTEROLO (animali) à COLECALCOFEROLO (vitamina D3)
ERGOCALCIFEROLO – COLECALCOFEROLO – COLESTEROLO
Gli UVb con potenza opportuna l (290-315 nm) possono alterare la struttura 7-deidrocolesterolo presente nella pelle rompendo il legame tra il C-9 e C-10 dell’anello B, fra i quattro anelli disponibili.
Il 7-deidrocolesterolo (7-DHC) è presente nella pelle dell’uomo, il suo 65% si trova nell’epidermide. L’effetto termico la previtamina D è isomerizzata in vit D3, con la lunga esposizione della pelle ai raggi UVB la previtamina D può essere convertita in lumisterolo o tachisterolo, forme inattive sul metabolismo del calcio. Tale processo serve per controllare la produzione di vitamina D per evitare intossicazioni, da questo possiamo comprendere quanto è perfetto il nostro corpo che ha nel suo interno caratteristiche di difesa per preservare la sopravvivenza.
E’ stato calcolato che in 24 ore alla temperatura di 37 °C all’incirca il 50% della previtamina è convertita in vitamina D. Quindi quella che prendiamo dal sole e quella che trasformiamo dagli alimenti viene legata alla DF(dbp) e trasportata al fegato. Il percorso della vitamina D è molto complesso coinvolgendo molti organi, ormoni e reazioni chimiche e da questo possiamo iniziare a comprendere realmente che questa vitamina svolge molti altri ruoli, distribuendosi ovunque e collaborando nella maggior parte delle funzioni organiche per alimentare la vita, anche con il sistema immunitario per contrastare virus e batteri.
Potrebbe essere interessante tentare di anticipare a piccoli step l’abbronzatura nel contribuire a rallentare le infezioni che ci assillano, incrementando il pensiero positivo, pensando che l’estate è prossima, per tirare su il morale davanti ad eventi anche gravi per una speranza matematica, che non deve mai affievolirsi.
Spesso ci capita di trovarci difronte ad enigmi inspiegabili, eppure esiste sempre una spiegazione, una soluzione, quello di potenziare il sistema immunitario, non solo adesso ma anche nel futuro, ma per farlo non serve una semplice combinazioni di cose, come in questi casi serve una geniale idea.
L’auto abbronzatura, attraverso delle buone macchine professionali, a piccoli flash, luce e calore, come una scarica veloce potrebbe essere un tentativo non invasivo, che alla fine un po’ tutti, prima di andare al mare, abbiamo fatto negli anni precedenti una preabbronzatura.
Siamo convinti e lo abbiamo documentato, che le tossicità ambientali, i metalli pesanti, gli alimenti a causa dell’inquinamento ambientale, terreno, aria ed acqua non hanno più la potenzialità di una volta, pertanto l’indebolimento del sistema immunitario, a causa di metalli pesanti ed il cattivo funzionamento de MTHFR, mutazioni genetiche nel 60/80 % delle persone non ci permettono di essere pronti a tali attacchi virali, impreparati nel nostro DNA, ove è stato trovato un varco di penetrazione.
Invano sono le integrazioni, i farmaci, la giusta alimentazione se non si và al cuore del problema invisibile che è stato già spiegato in un precedente articolo quando in tempi meno sospetti è stato presentato il fitoterapico RESET ed il test dei metalli pesanti e dell’MTHFR, chiamato B-Bayron. … ma questa è un’altra storia.
Ogni idea non invasiva, facile da fare è sempre valida per rallentare la proliferazione di virus e batteri anche a partire dalle nostre case, come l’utilizzo di piccole macchine per la sterilizzazione degli ambienti a 100 gradi solo con acqua o l’utilizzazione di luci ad ozono per disinfettare gli ambienti, che parleremo in un’altra puntata.
In attesa, viste le restrizioni di contatto, potremo prendere il sole stando casa, anche da dietro i vetri. L’analogia che la mente crea dei collegamenti deriva dall’osservazione del coronavirus al microscopio, la sua immagine ci fa pensare alla corona solare, quindi al sole, indicandoci forse il suo punto debole, la luce, la temperatura.
Bor lauei Gin *
*Giornalista scientifico specializzato in Naturopata -Tossicità Eco-ambientali e alimentazione – Erboristeria e fitoterapia – Psicologia sociale – Attività motorie – Scienze turistiche © riproduzione vietata