La vitamina che salvavita.
L’acido folico non è essenziale alle forme di vita semplicemente perché non esiste in natura!
La vera forma di vitamina B9 indispensabile all’uomo è quella dei folati, contenuti per la maggior parte nei vegetali a foglia verde (infatti il nome deriva dal latino folium ovvero foglia).
Da dove nasce l’equivoco?
Dopo che i folati furono isolati dagli spinaci nel 1941, e riconosciuti come nutrienti fondamentali, nel 1943 venne sintetizzata la forma di acido folico. Apparve però subito chiaro che non erano composti perfettamente identici. Tuttavia nel 1945 l’acido folico fu somministrato in vari pazienti malnutriti con effetti positivi e si scoprì anche che curava temporaneamente l’anemia perniciosa (ci tornerò più avanti).
Le sperimentazioni sui roditori mostrarono che la privazione di folati nella dieta, veniva risolta con la somministrazione di acido folico. Da lì in poi la storia la conosciamo tutti, l’acido folico è diventato il re degli integratori nella gravidanza e non può mancare in una qualsiasi formulazione di integratori multivitaminici.
Vi chiederete allora che cosa abbia fatto questo povero acido folico per meritarsi un articolo così lungo e complicato… Per spiegarvelo dobbiamo complicare ancora un po’ le cose ahimè…
Dal grafico si comprende che l’acido folico introdotto con gli alimenti e gli integratori, deve subire tantissimi passaggi prima di diventare 5-MTHF (5-metiltetraidrofolato) la forma attiva. Nel primissimo passaggio c’è scritto “lento”, e questo è di fondamentale importanza per capire che alte dosi di acido folico saturano l’enzima e provocano l’accumulo di acido folico non modificato nel sangue (UMFA = unmodified folic acid). L’abbondanza di UMFA nel sangue non è ancora correlato a nessuna tossicità specifica. Tale integrazione è ritenuta responsabile di abbassare l’attività delle cellule anticorpali natural killer (NK) e di occupare i recettori per il 5-MTHF impedendo quindi alla forma di folato realmente attiva di svolgere la sua funzione, questa forma è la migliore in assoluto e la troviamo in natura.
Considerando che esistono in commercio farmaci che arrivano a contenere 5 mg di acido folico per compressa, l’accumulo di UMFA può instaurarsi in tempi relativamente brevi dopo l’inizio della terapia.
C’è un ultimo problema con l’integrazione di acido folico. Ricordate quando abbiamo detto che ai primi ricercatori sembrò che questo prodotto curasse l’anemia perniciosa? Ebbene poco dopo scoprirono che in realtà ne mascherava solo temporaneamente i sintomi, la causa era invece la carenza di vitamina B12. Ancora oggi l’assunzione di acido folico può rappresentare un rischio e mascherare la carenza di B12 nelle analisi e nei sintomi mentre il danno neurologico procede, soprattutto negli anziani, quindi stiamo parlando di integrazioni, Farmaci, Integratori Alimentari, cosa diversa sono i fitoterapici attivi (lo vedremo più avanti).
Parliamo adesso degli alimenti. I folati nella dieta devono attraversare lo stesso iter per raggiungere la forma di 5-MHTF, ma in questo caso la conversione da parte della diidrofolatoreduttasi è veloce e date le esigue quantità in gioco la saturazione dell’enzima è da escludersi.
Ma allora se questi nutrienti li prendiamo con il cibo, a cosa servono i supplementi?
Considerate che con la cottura in acqua bollente le verdure, tra il calore e la dispersione perdono quasi il 90% del contenuto iniziale. Quindi è quantomeno probabile che molti abbiano necessità di integrare, senza dimenticare che ci sono persone che hanno un aumentato del fabbisogno, come le donne in attesa, le persone che hanno celiachia, malattia di Crohn ecc. Ma c’è una categoria in particolare, dimenticata, sconosciuta, che non può beneficiare di un’integrazione costante, sono coloro i quali hanno un elevato tasso di omocisteina, o una mutazione genetica chiamata MTHFR.
L’omocisteina è un normale metabolita, aminoacido solforato (contiene Zolfo) che reagisce con il 5-MTHF, vitamina B12, B6, B2 per produrre l’amminoacido metionina che a sua volta produce la S-Adenosil-Metionina (SAMe), potente antiossidante utilizzato in Italia anche come antidepressivo (Samyr). Questo farmaco è controindicato a coloro che hanno problemi di metilazione, ovvero i “ MUTANTI”, gli individui che hanno ereditato il gene zoppicante MTHFR in uno o più alleli C677T – A1298C, ereditati dai genitori. Oggi circa il 60% della popolazione ne risulta positiva. Questo deriva dai diversi accoppiamenti che si formano man mano tra le popolazioni e tra potatori e “mutanti”, chiamando in causa la matematica con le varie permutazioni possibili, sapendo che da entrambi i genitori si eredita o si è portatori ed è quindi è tutto una questione di accoppiamenti, quindi sono i sentimenti, che gestiscono l’evoluzione dell’MTHFR, da generazione in generazione.
Un elevato livello di omocisteina nel sangue è un marker per patologie cardiache molto più predittivo dell’LDL elevato. La maggiore causa di questa condizione è da rilevarsi in una mutazione genetica dell’enzima MTHFR e purtroppo in Italia e nel mondo ve ne sono tanti, ha un’incidenza di quasi il 40% (siamo secondi solo agli ispanici americani), guarda caso i popoli più colpiti dal Covid-19 ( spiegato in un altro articolo), non sempre la mutazione genetica è collegata all’omocisteina, vi sono anche tanti altri fattori.
Tale mutazione fa sì che la quantità di 5-MTHF, prodotta dai folati nella dieta sia molto scarsa (riduzione della funzionalità dell’enzima dal 30% al 70%) e pertanto lungo la via metabolica si produce un accumulo di omocisteina, constatato che quest’ultima non ha più il substrato per essere convertita in metionina, ma non solo le sostanze non convertite prendono un diversa strada quella delle purine. Capite bene però che prendere acido folico in una condizione del genere è inutile perché si agisce a monte del collo di bottiglia, rimanendo intrappolati, portandoci a tante patologie e fastidi quotidiani, non collegabili a prima vista, se non dopo aver letto diverse pubblicazioni o scoprendolo senza volerlo. Stiamo parlando quando introduciamo acido folico non attivo che integriamo o che ci viene prescritto. Perché non si usa quello attivo. (mutazione MTHFR).
Ci sono diverse ipotesi che mi sono fatto:
- Spingere sul mercato tante forme, una concorrenza spietata che incasinano la vita delle persone, facendo danno?
- Mantenere sempre la persona in equilibrio ta benessere e malessere per fini commerciali?
La questione è complicata. Sappiamo che nella natura vi sono tante cose che non sono ancora state scoperte e quando vengono scoperte la prima cosa che si fa è brevettarle, giusto. Ma la formula era già in natura ed è di tutti poiché vi è differenza tra inventare e scoprire. Quindi per via dei brevetti se si desidera usare quella formula, tramutata in chimica, si devo cedere i dovuti diritti. Allora è per soldi che non viene utilizzato o proposto quella formula chimica attiva. Ma questa funzionerà, un altro enigma.
Considerati i vari interessi ed intrecci la migliore forma è quella che esiste in natura, la forma attiva, quella che viene elaborata in fitoterapia magistarle/officinale, i veri farmaci.
L’acido folico che introduciamo non è quindi metabolicamente attivo e per avere un effetto biologico deve subire 5 trasformazioni nell’intestino e nel fegato, come riportato nello schema a cascata.
Più recentemente le case farmaceutiche sono riuscite a sintetizzare una forma di folato simile a quella che introduciamo con la dieta, trasformata dal nostro laboratorio il fegato, stiamo parlanodo della formula chimica calcio levofolinato.
Ovviamente con questa molecola bypassa la maggior parte delle problematiche che affliggono l’acido folico, per evitare forme di famaci enormemente più costose da produrre. Attenzione perché anche questa forma, può mascherare la carenza di B12 e non dona vantaggi a chi è affetto da mutazione MTHFR, perché non arrivano fino in fondo alla conversione, sia dal cibo che dalle integrazioni non attive occorrenti per vivere.
Adesso però sappiamo perché l’acido folico dei cibi e il calcio levofolinato non sono uguali nemmeno per i pazienti che prendono dei farmaci come methotrexate, che depreda no il folati nel corpo e la lsista di questi farmaci è lunga (si veda in fondo all’articolo). Nei pazienti in cura con methotrexate (un inibitore della diidrofolato reduttasi) hanno fatto usare il calcio levofolinato come antidoto. L’acido folico non avrebbe nessun effetto, perchè , dovendo essere trasformato proprio dall’enzima diidrofolato reduttasi (DHFR), per arrivare sempre alla fine dello schema 5-MTHFR.
C’è un ultima forma di cui dobbiamo parlare, la più recente e la più potente ovvero il 5-MTHF (anche detto metilfolato). Ebbene sì, esistono in commercio integratori e farmaci che hanno direttamente il 5-metiltetraidrofolato al loro interno e pertanto non deve essere convertito da nessun enzima, solo ingurgitato e assorbito dall’intestino. Questo è un notevole vantaggio per tutti i portatori della mutazione del MTHFR, visto che il loro problema non veniva risolto nemmeno dal calcio levofolinato, ma purtroppo costa e un mutante deve continuamente rifornirsi, purtroppo questa malattia Rara, che va sotto la sigla RDG020 è stata tolta anche dall’esonero, forse perché siamo troppi?
Gli acidi folici chimici attivi come sale di glucosammina, 5MTHF (acido 6S-5-metiltetraidrofolico)-glucosamina, hanno una biodisponibilità migliore del sale di calcio. Questi prodotti vengono concessi in licenza a produttori terzi, il che significa che le aziende che lo vogliono usare devono pagare i diritti, il che non conviene a discapito economico, decidendo folati alternativi che non passano, per i Mutanti, folati che migliorano la spesa del produttore, ma peggiorano la salute di una parte dell’utilizzatori, poiché non siamo tutti uguali, fidandosi dei consigli prescritti. Sul piano del brevetto per utilizzare il folato pronto, non so se è giusto applicare io diritto totalmente in denaro, poiché la formula presa dalle piante è di tutti, questa non è un’invenzione, perché già esisteva in natura. La mie conclusioni personali: il migliore, preparato a livello chimico è il prodotto che contiene il ( N5-metiltetraidrofolato di calcio a fiale i.m. che uso per emergenza). Inoltre Il metilfolato , unici che non mascherano la carenza di B12.
Per rompere ogni dubbio, visto gli studi ed i trascorsi, le ricerche e gli studi personali, la fitoterapia ci salva con la Galenica, del tutto naturale, attivo, quello che esiste in natura debitamente estratto, scelto da una tra le diverse piante, attraverso la sequenza matematica TDC, realizzata per uso personale dal nome C10, dieci piante fitoterapiche officinali, i veri farmaci naturali, scelte nell’elenco (Allegato 1 DM 10 Agosto 2018, aggiornato con decreto 9 Gennaio 2019).
Lascio a voi le conclusioni. Una sola domanda:
Ma questi “SCENZIATI” che fanno, propongono integrazioni da tempo, da ogni direzione, le conoscevano queste notizie?
E quelli che hanno studiato o consigliato diete e integrazioni da sempre?
Io conosco la risposta perché è stata vissuta personalmente.
In fondo troverete l’elenco delle sostanze che depredano l’acido folico.
Luigi Barone
Ricerche a cura di: Luigi dr. Barone Specializzato in: Sistemi Numerici Predittivi TDC, Naturopatia, Nutrizione umana, Erboristeria e Fitoterapici, Tossicità Alimentari, Eco Ambiente, Scienze Turistiche, Attività motorie, Psicologia sociale, Grafica, Musica, Elettronica, Informatica, Scienze della Comunicazione
articolo molto interessante